martedì 21 febbraio 2012

Ciaspolata




Domenica 19 Febbraio 2012. Io c’ero !
Per testimoniare agli increduli la mia partecipazione alla ciaspolata proposta dalla “Piergiorgio”, ho accettato l’invito di Giò a raccontare una di quelle domeniche in cui non ci si annoia.
Ritrovo: ore 8.30 alla Conso.
Equipaggio: Io, Angy, Killo, Marti, Gio, Baro, Silvia, Ila, Biri, Robby, Lia, Simone de Roma, Raffaele, Leti, Michela
Destinazione: Rifugio Monteorsaro
Mezzo: Caval di ciaspole!
Dopo aver abbondantemente deriso Killo per la sua tenuta decisamente leggera e poco impermeabile, partiamo dalla Conso alla volta di Febbio. Al parcheggio di Rescadore, ognun per sè e Dio per tutti, ci infiliamo i famigerati aggeggi!
La prima volta con le ciaspole ti senti un po’ come Pippo in montagna, quasi un cartone animato, ma poi, grazie a qualche consiglio di Robby e qualche arrangiamento della Marty, ti senti comodo nelle tue nuove scarpe, e il sentiero 609 in mezzo ai boschi innevati dell’appennino diventa qualcosa di piacevole e rilassante in cui abbandonarsi a chiacchiere di ogni tipo.
Per esempio si scopre che l’Ila presto si tatuerà un Birillo per far contento il suo Biri,  che Baro da grande vuol fare l’addestratore di cani, che l’Angy nei giudizi di fine quadrimestre è stata una maestrina severa, che esistono nodi per fare arrampicata che voi umani non potete nemmeno immaginare, che Killo ha partecipato alla ciapolata nella speranza di imbattersi in pericolosi nmammiferi, e avanti così, con argomenti di ogni genere. 
Finisce il pezzo piacevole e inizia il pezzo in salita, sentiero 621, e qui ,magicamente, si invertono i ruoli. Killo comincia a deriderci perché siamo troppo vestiti, mentre lui spavaldo se ne va spedito col suo K-way che non tiene la pioggia nemmeno a pagarlo, nessuno parla più tanto e tutti cominciano a pensare a cosa si mangerà arrivati al rifugio… “sempre se è aperto” continua a ripeterci Giò!
Ovviamente, come sempre , Giò si prende gioco di noi, il Rifugio è aperto e la mangiata rende giustizia all’insolita fatica domenicale . Dico “la mangiata” e non “il panorama” perché a dir la verità il rifugio non è paesaggisticamente esaltante, ed è un po’ amara la presa di coscienza che ci si possa arrivare in macchina. Ma bando alle ciance : polentina fritta con fettina di pancetta adagiata in superficie, bis di tortelloni , farro , grigliata, contorni, dolci, caffè e ammazza caffè ci fanno dimenticare di essere a pochi km dal paese, e ci cullano nella tipica atmosfera da rifugio.
Dopo qualche oretta sempre quegli ottimi piatti, smettono di cullarci ci fanno rotolare in poco meno di un ora verso Rescadore , riproponendosi ad ogni salita e discesa, stavolta un po’ meno chiacchierate , ma pur sempre divertenti e scherzose.
Di nuovo al parcheggio, la pioggerellina che scende ci invita a ripartire verso casa, stanchi e contenti di questa domenica diversa.
Alla prossima