sabato 19 novembre 2011

L'inverno alle porte

La stagione invernale PGF comincia un po' in sordina, in attesa di posare lamine, ciaspole e scarponi sulla polvere bianca. Saltata l'uscita in Val Senales, cerchiamo di sfruttare le ultime giornate utili per il trekking. Le occasioni sono prima sul Monte Altissimo, nella catena del Baldo, e poi sul Ventasso, in appennino. Due belle giornate, fresche e terse. In entrambe le occasioni siamo in pochi, ma si sa non è tanto la quantità quanto la qualità a fare la differenza. A dire il vero sui monti sopra al Garda, complice la bella giornata autunnale, sono tanti gli escursionisti, come per ribadire che camminare e godersi la montagna è una pratica che si diffonde sempre più.









Per l'escursione all'Altissimo di Nago (2079 m) decidiamo di non esagerare con il dislivello e partiamo dal rifugio Graziani (1613 m), raggiunta la cima scendiamo a Bocca di Navene (1425 m) e imbocchiamo per saggiarlo il sentiero verso Punta Telegrafo. Quando l'ora si attarda, ci giriamo, discendiamo al passo e completando l'anello risaliamo al rifugio per il sentiero sottostante la strada asfaltata.
La giornata sul Baldo un passo dopo l'altro trascorre chiacchierando tra amici vecchi e nuovi, con una cima conquistata e altre ammirate da lontano. Gli scarponi assaggiano terra, acqua, roccia e ... un po' di neve. Agli occhi invece uno splendido panorama sul lago di Garda e le cime innevate delle alpi. Per i polmoni aria vera e odore di bosco. Al palato un'ottima grappa.







Per il Ventasso cerchiamo invece qualcosa di più impegnativo, per testare la tenuta in vista dell'inverno. Partiamo dalla casa cantoniera dopo Busana, sulla SS63 (888 m). Imboccato il sentiero 661 ci portiamo all'oratorio di S.Maria Maddalena (1502 m). Da qui per roccette saliamo alla cima del Ventasso (1727 m) e ci godiamo l'ampio panorama. Scesi al lago Calamone (1398 m) imbocchiamo il sentiero 663 e torniamo all'oratorio per poi riprendere il sentiero iniziale in discesa.
A differenza della settimana prima sul Garda, poche creature incrociano la nostra via: un'escursionista solitario, un capriolo, una lepre, un ragazzo e una ragazza che si scaldano al fuoco del rifugio dell'oratorio, una giovane skyrunner col suo cagnolino, un cane da tartufi e un'altro con radiocollare. Ho dimenticato alcuni passerotti infreddoliti sull'anticima. Adoro l'appennino quando è poco frequentato.....