sabato 18 luglio 2009

Monviso - via normale

Il Monviso è un monte elegante, maestoso, che si erge solitario ai confini della pianura piemontese ed è perfettamente visibile nelle giornate di cielo terso da tutto l'arco alpino. E' inconfondibile per la sua forma piramidale simile al più famoso Cervino e con i suoi quasi 4.000 metri di altezza rappresenta una meta ambita e accessibile. Scegliamo per la nostra salita la via "normale", via di difficoltà PD e passaggi di III, dislivello complessivo di 650+1300. Nonostante le difficoltà non eccessive del percorso, la salita è spesso sottovalutata e la presenza di molte persone, a volte non molto preparate, ne costituisce elemento di pericolo per la possibile caduta di sassi, per il continuo incorciarsi di persone che salgono e scendo, per le file che si formano nei punti più difficoltosi (obbligatorio il caschetto!!). Inoltre occorre tener presente che si tratta pur sempre di quasi 4.000mt e il meteo può alzare decisamente le difficoltà. Tuttavia è una salita appagante e la vetta domina gli spazi circostanti offrendo una vista a 360° incredibile. Anche Pier Giorgio aveva salito il Monviso e con questa consapevolezza anche noi partiamo dal parcheggio di Pian del Re (2.020 mt). La salita al rifugio Quintino Sella (2.640 mt) affre un percorso vario e bellissimo, tra laghi azzurri e stambecchi che si lasciano avvicinare quasi da toccarli. Il rifugio sorge ai bordi di un lago glaciale ai piedi della vetta e offre una inconsueta vista su Torino, una vista che sembra farti dimentica di essere sulle alpi a 2.500 mt. Piantiamo le tende perchè il rifugio è pieno e dopo la cena ripassiamo le ultime cose per la salita. Sveglia di buon ora, il tempo è un pò nuvolo ma, frontali accese, partiamo. Siamo i primi e presto raggiungiamo la ferrata che sale al passo delle Segnette. Al passo ormai è giorno e la luce illumina il percorso che ci attende. Si scende per un centinaio di metri nel Vallone delle Forcioline e da seguende evidenti e abbondanti ometti lungo il percorso più logico verso la vetta. Superato un ripido nevaio (ma ad estate inoltrata questo tratto è tutto sfaciumi) di supera il bivacco Andreotti (3.225 mt) e si arriva al minuscolo ghiacciaio Sella che si rimonta fino all'altezza di una cengia che taglia il monte in modo pianeggiante. Qui ha inizio del tratto di roccia vero e proprio. Da qui il percorso è ben indicato da una gran quantità di bolli gialli. Intanto le nuvole hanno lasciato spazio al sole che scalda la nostra arrampicata e che non ci fa sentire il freddo dell'altezza. In quasi sette ore siamo in vetta, stanchi ma felici. Buona parte della parte di roccia l'abbiamo affrontata insieme ad una coppia che a prima vista non sembrava eccessivamente a suo agio sul percorso ma tuttavia dimostrava di conoscere bene il percorso e quindi abbiamo pensato di affidarci ai loro consigli. Sulla vetta ci stringiamo le mani e ci facciamo i complimenti di rito, ma la signora subito ci fa notare che il marito era la quarantesima volta che saliva il Monviso....complimenti!! ma chi è costui? domandiamo. E' Dario Viale, ma a noi subito questo nome non ci dice nulla! Al rientro invece scopriamo essere il recordman della Monviso Vertical Race, la gara che ogni anno prevede la salita da Pian del Re alla vetta del Monviso, col tempo stratosferico di 1h48'54'', stabilito nel 1.986.

E' ora di scendere, anche perchè in questo tipo di ascensioni la salita è solo la prima parte del percorso. La discesa richiede attenzione e molto tempo. Nel tardo pomeriggio siamo al rifugio dove un gruppetto di amici ci stava attendendo e dove anche l'amico Don Gigi ci attende facendoci una grandissima sorpresa. Ci prepariamo quindi per celebrare insieme una bellissima Messa in cui davvero rigraziamo il Signore per la bellezza del creato, della amicizia che ci unisce e per averci custodito anche in questa avventura.





il nevaio prima del bivacco Andreotti


Alcuni momenti della salita



La vetta del Monviso